La Pesca

“Buona pesca!” è stata l’espressione con cui ci ha salutato …..il River Keeper Hein van Aar, olandese,  che ci fatto i permessi.

Cominciamo bene!

Lasciate perdere le superstizioni e godetevi i numerosi temoli che prenderanno le vostre mosche.

Premettiamo subito una cosa, questi sono temoli e come tutti i temoli sono lunatici, selettivi ed attenti. Non pensate di venire qui con quattro moscacce e fare la mattanza, noi abbiamo preparato tante e tante imitazioni prima di partire ed una volta qui, una volta cominciato a pescare, siamo tornati indietro nel tempo. Abbiamo dovuto ricominciare. Imparare, capire, ricercare l’attenzione, il particolare. Di nuovo. Come si fa con i temoli. Come ci si aspetta dai temoli. Come nel profondo si spera che sia.

E così e stato.

Qui di temoli ne troverete tanti, più di quanto potete immaginarvi, ma adesso, mentre scrivo, ripenso a Renato quando per telefono in Maggio mi disse” qui non ci sono pesci coglioni. Non esistono pesci coglioni…” . Quanto aveva ragione.

Abbiamo pescato in definitiva con una decina di modelli. Già al secondo giorno le nostre scatole sono diventate una. Al terzo giorno i nostri dubbi sono diventati probabilità. Non certezze. Se cercate certezze non andate a temoli. Se cercate certezze, forse, non dovreste nemmeno pescare a mosca.

Questo è il bello, questo è il gusto. Non vorremmo fosse diverso.

Abbiamo usato finali non superiori allo 0,16 in acque veloci e 0, 14 in acque un po’ più lente. Mosche su ami del 14, ma anche del 16 ed in alcuni giorni particolari anche sul 18 fino ad arrivare al 20 in una giornata di pioggia in fondo ad una lenta lama su dei temoli fetenti da 45 ed oltre.

Quello che colpisce qui è la quantità. La qualità non si discute, colori meravigliosi e pinnatura perfetta, ma quanti sono!!!

Tanti, dappertutto, ci sono alcuni tratti che il fiume sembra foderato di temoli, in altri sono un po’ più sparsi, dove sparsi vuol dire a 10/15 metri uno dall’altro…..

Calma, andiamo con ordine.

Dunque, come già specificato nel capitolo riguardante il Fiume, questo risulta in gran parte guadabile e pescabile in tutta la sua larghezza; anche se pescare in mezzo al fiume per molti può essere divertente oltre che appagante, non tralasciate mai i sottoriva; anche quando si tratta di semplici ghiaieti con una spanna d’acqua. I temoli, a volte proprio quelli più grossi, comincerete a trovarli ad un metro da riva!

Un altro aspetto che vi lascerà stupiti è che non vedrete un pesce…

Vedrete le bollate, mentre percorrete un sentiero lungo il fiume, mentre state pescando bollerà qualcosa ad un metro (anche meno) da voi, ma non riuscirete a scorgere un pesce. Non dal sentiero, non dalla strada, non mentre pescate ed addirittura farete fatica a scorgerli anche dai ponti; infatti il primo impatto non è stato dei migliori…

Una volta abituati, dopo due o tre giorni, quando comincerete a capire come funziona, cosa, quando e come mangiano, quando comincerete ad inanellare catture, scorgere i temoli sarà l’ultimo dei vostri pensieri.

Ricordatevi: pescate ogni lama, ogni raschio, ogni correntina, ogni diramazione, i temoli sono dappertutto.

Finali:

-         Qui molti pescatori stranieri pescano i temoli a streamer, quindi usano finali grossi, 0,20 – 0,25, noi abbiamo pescato a secca, a sommersa, a ninfa e..anche a streamer. Un buon finale sui 350 cm con tip da 0,14 ha svolto egregiamente il suo dovere, dove l’acqua era più veloce e turbolenta anche uno 0,16 non ha dato problemi. Con uno 0,14 otterrete meno rifiuti su acque lente e con il sole e soprattutto con livelli bassi come quest’anno. Per la ninfa un tip da 0, 16 /18 va più che bene. Ricordatevi che è vietato l’uso di piombo aggiuntivo sul finale per la pesca a ninfa, quindi piombate a dovere le vostre imitazioni. Consigliato l’uso dello strike indicator. Potete usare più imitazioni, due/tre ninfe o sommerse.

Mosche:

-         Ottime sono risultate la Glomma Green, la Peute usata sia secca che sommersa, la Formica, lo Scarafaggio, il Bruco Svizzero per quanto riguarda le mosche secche, per le sommerse tra tutte quelle usate le migliori si sono rivelate la Peute e la Frizzantina; tutte su ami 14 /16 sia per le secche che per le sommerse.

Per le ninfe la migliore in assoluto è stata la Glomma Green Gold Head, semplicissima e micidiale. Amo 12/14 grub.

Buone anche le Pheasant Tail sia in versione classica che con la pallina dorata, e delle ninfette nere ( sottocorpo filo di piombo e dubbing in pelo nero a coprire tutto l’amo) sempre con la pallina dorata in testa.

Come vedete mosche molto semplici e soprattutto pochi modelli sui quali c’è stata un’ottima resa.

Attrezzatura in ordine di importanza:

-         Prima cosa una giacca impermeabile ed antivento. Questa è fondamentale. Il motto mattutino di Andrea, guardando fuori dal bungalow era “C’è il sole? Allora oggi piove…”. O viceversa…

Waders assolutamente, altrimenti vi perderete la maggior parte dei posti o dei guadi. Vi consiglio una calzamaglia da mettere sotto i pantaloni perché l’acqua è abbastanza fredda e ci rimarrete per molto tempo. I waders in neoprene vanno bene ad inizio e fine stagione.

Spray antizanzare. Si trova anche sul posto, ma se arrivate di domenica i negozi sono chiusi. Le zanzare invece non riposano mai.

Portatevi un cappello, perché quando esce, il sole picchia forte e dei buoni occhiali polarizzanti.

Le canne le ho lasciate per ultime non per sbaglio, ma bensì perché quelle che avete (di qualunque marca e di qualunque misura) andranno benone.

il Bet, ha pescato sempre con una 9 piedi coda 5, io ho alternato una 9 coda 5 con una 10 piedi coda 4 da ninfa/sommersa e solo per lo streamer ho usato una 9 coda 6. Paolo ed Andrea hanno usato esclusivamente le 8 piedi coda 4. Nessuno di noi ha avuto il minimo problema.

Se volete portatevi un guadino, non è comunque indispensabile noi non l’abbiamo usato. Del resto non lo usiamo mai.

Un’altra cosa; importante. Non fa parte dell’attrezzatura, nè della tecnica. E’ una persona. E’ Renato Bugelli.

Venire qui, venire a Kvennan Camping e non conoscere Renato sarebbe un delitto.

Se avete in mente un bravo pescatore, un vero, sanguigno, appassionato pescatore bè, questo è Renato. Penso che sia più malato di me, sicuramente più esperto, sicuramente più bravo ma allo stesso tempo umile e curioso, sempre disposto ad ascoltare, dispostissimo a consigliare, infaticabile costruttore di ottime imitazioni ed emozionato narratore di accattivanti avventure di pesca. Ha pescato dappertutto, Scozia, British Columbia, Norvegia, Slovenia…trote di mare, steelhead salmoni….temoli….

Vi accompagnerà volentieri, pescando con voi, consigliandovi sulle imitazioni, sull’approccio del fiume, sulle varie tecniche da adottare.

Vi parlerà di questo posto meraviglioso, dei suoi temoli, delle trote, delle alci, dei castori, delle esperienze passate su questo fiume in più di vent’anni.

Qui, in Norvegia, ho avuto la fortuna di conoscere un pescatore che è l’essenza stessa della pesca a mosca, un uomo profondamente innamorato di quel che molti di noi definiscono semplicemente un passatempo. Un grazie particolare a lui ed a tutta la sua famiglia per la gentilezza e la cortesia con le quali ci hanno accolti facendoci trascorrere una bellissima vacanza.

Renato
Renato

Le Nuvole

Qui si capisce quanto si è piccoli di fronte alla Natura. Quanto si è insignificanti davanti alle tracce della piena del Glomma due, tre metri sopra di noi, nel bosco. Qui si comprende il significato del silenzio. Qui si ascolta il fiume. Senza città, senza persone, senza rumori.

Qui le nuvole passano appena sopra il nostro cappello da pesca. Silenziose. Inesorabili.

Belle.

Da sole rubano la scena, incantano, rapiscono. Da sole ci distraggono, ci fanno alzare lo sguardo e ci fanno tornare bambini a immaginare le figure nel cielo. Un cielo infinito.

Finalmente siamo semplicemente noi stessi.